Impasto diretto o indiretto? Quali sono i diversi tipi di impasto per pane? Scopriamo insieme le principali differenze
Conoscere le caratteristiche intrinseche dell’impasto per pane è fondamentale per chi intenda iniziare un viaggio alla scoperta dell’affascinante mondo della panificazione casalinga.
I metodi per preparare un impasto per pane sono diversi e in questo articolo in particolare ci soffermeremo sulle differenze tra impasto diretto e indiretto.
L’impasto è una componente fondamentale dell’intero processo della panificazione e, da come imposterai questa delicata procedura, dipenderà la qualità del tuo prodotto finale.
Innanzitutto dovrai scegliere tra impasto diretto o indiretto.
Impasto diretto (o metodo diretto)
Un impasto diretto prevede che il lievito, che sia di birra o lievito madre, venga aggiunto direttamente nell’impasto per poi procedere a tutte le lavorazioni successive. Questo metodo può essere utilizzato sia per preparazioni che richiedono poco tempo che per un metodo diretto lungo in cui l’impasto viene tenuto in frigorifero e fatto maturare anche molte ore.
Impasto indiretto (o metodo indiretto)
Nell’impasto indiretto viene prima preparato un preimpasto solitamente di acqua lievito e farina che viene fatto fermentare a temperatura controllata per un determinato tempo. Una volta maturo, il composto viene reimpastato con altra farina e con tutti gli ingredienti necessari a terminare l’impasto. In questo modo si donano caratteristiche differenti al prodotto finito.
Esistono due principali tipologie di preimpasto: se viene idratato al 45% con un 1% di lievito il preimpasto prende il nome di biga e solitamente si fa maturare per 18 ore a 18 gradi.
Se invece il composto è idratato al 100% risulterà una crema e prenderà il nome di poolish. Nel caso del poolish si ha un margine maggiore per mettere più o meno lievito ed avere un prefermento pronto in più o meno tempo.
Solitamente si usano 15 g di lievito su 1 kg di farina per un poolish pronto in 4-5 ore e 1 grammo di lievito di birra fresco su 1 kg di farina per una fermentazione di 18 ore.
Il tutto ad una temperatura di fermentazione di 20-22 gradi
Abbiamo dedicato un articolo ad hoc per ciascuno di questi ingredienti: se vuoi approfondire la lettura, li trovi nel nostro blog, clicca quì.
Le differenze chiave tra le varie tipologie di impasto
Velocità e semplicità da un lato, lentezza e maggior complessità dall’altro sono dunque le caratteristiche che contraddistinguono un impasto diretto da un impasto indiretto. Una maggior linearità e rapidità nel processo ti porteranno ad ottenere un prodotto di qualità nella sua semplicità. E ciò, forse a scapito di un prodotto più ricco di complessità, sia in termini di consistenza che di gusto.
Va da sé infatti che, maggiori sono le sfumature che inseriamo nel nostro dipinto, più il risultato sarà complesso e articolato.
Non per questo un’arte semplice e più immediata è da considerarsi meno meritevole di attenzione.
Quale tipo di impasto per pane scegliere?
Non esiste un impasto per pane migliore di un altro. Tutto dipende dal tempo che hai a disposizione e dal risultato che vuoi ottenere.
Se vuoi realizzare un pane “veloce” e semplice, l’impasto più adatto potrebbe essere il diretto mentre se cerchi una maggior complessità in termini di aromi e consistenza, puoi optare per quello indiretto.
Sperimenta tu stesso i vari tipi di impasto per pane e scopri quale si adatta di più alle tue esigenze. Che tu preferisca una panificazione più lenta e ricca di passaggi o una procedura più semplice e lineare, a contare sarà una cosa sola: il risultato finale, ossia il pane che tu stesso hai saputo creare tra le tue mura di casa tua!